Lustro metallico


Il lustro metallico (o riverbero) 

"Mastro Giorgio" Andreoli da Gubbio. 

 
Il lustro metallico o riverbero e' una decorazione che si ottiene su di un soggetto gia' vetrificato e cotto e consiste nell'applicazione di una sottilissima pellicola di particelle metalliche, che in seguito ad un processo di riduzione chimica, ottenuta in forno (terza cottura) determinano effetti di iridescenza di vario colore  a seconda del tipo di metallo usato .
Questa derivo forse da antiche tecniche  arabe, portate da mercanti spagnoli nel 1400 o da artisti italiani recatisi in Spagna per apprenderla in modo più approfondito.
Nella nostra penisola il lustro fu attuato nel XIV sec. solo a Gubbio e Deruta, la tecnica viene definita "Lustro da impasto" per l'insieme di componenti che lo costituiscono.

La tecnica

 
I sali metallici, a cui si deve, dopo la cottura l'effetto del lustro, vengono addizionati con argilla ed ossido di ferro, il tutto amalgamato con l'aceto.
L'argilla che può essere bianca o rossa ha la funzione di eccipiente ed è il "legante" delle particelle metalliche, l'aceto serve per rendere questo composto ben unito e liquido, tanto da permettere la stesura a pennello.
L'impasto "lustro" può essere steso con pennello, entro le zone contornate, o su spazi liberi, anche in sovrapposizione alle pitture sottostanti...

 
... Una volta steso lo strato di lustro gli oggetti venivano  infornati per la terza cottura, posti in modo da essere difesi dalle fiamme, questi però dovevano essere toccati dal fumo, per evitare l'ossidazione delle parti metalliche dell'impasto.
Conclusa la terza cottura, avveniva la ripulitura delle opere in acqua e cenere, successivamente la lucidatura, più precisa e minuziosa, con pezze di lana e cenere asciutta.
A questo punto l'opera era completata e pronta per essere ammirata dal suo creatore, da i suoi discepoli e dagli acquirenti che con il passar del tempo l'avrebbe fatta girare per il mondo.
Oggi a "Mastro Giorgio" Andreoli è dedicata una scuola a Gubbio.